Portaria è ubicata nella parte meridionale-collinare della catena dei Monti Martani. Il centro, con una grande storia alle spalle, è stato legato alle Terre Arnolfe, piccolo territorio inserito in un contesto non sempre pacifico nel mondo longobardo del Ducato di Spoleto. Anticamente nota come Porcaria (i pascoli per i maiali erano evidentemente abbondanti), viene indicata in un documento del 1093, dove due monasteri della zona vengono donati all'abbazia di Montecassino, da parte di un discendente del conte Arnolfo. Percorsa dall'antico diverticolo della via Flaminia nella tratta Carsulae-Spoleto, Portaria ha rivestito durante il medioevo carattere strategico di cui restano vistose tracce. Nell'agosto 1499 Lucrezia Borgia, insieme al suo corteo, prima di prendere possesso del governatorato di Spoleto si fermò al castello di Porcaria e fu accolta da quattro commissari e duecento fanti spoletini. Durante il ducato spoletino di Lucrezia Borgia, si dice che ella abitasse in una delle case che danno sulla odierna piazza Verdi. Scorribande di truppe ternane e tuderti costrinsero gli abitanti a sottomettersi alla protezione di Spoleto: il capitano Bartolomeo d'Alviano vi stabilì un commissario e una guarnigione di fanti. Nel 1540 venne scambiata, assieme con Acquasparta, con il castello di Alviano, che andò a Pier Luigi Farnese: il nuovo signore, Giovan Giacomo Cesi, sfruttò così il matrimonio con Isabella d'Alviano. Nel 1550 fu comperata per 6.000 scudi dalla Camera Apostolica. Comune autonomo fino al novembre 1875 quando fu accorpato dal comune di Cesi che all'epoca faceva parte della provincia di Perugia; a seguito dell'aggregazione del comune di Cesi a quello di Terni, divenne nel 1927 frazione di quest'ultimo; fu quindi distaccato nel 1929 dal comune di Terni e aggregato all'attuale comune. |
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