Lugnano in Teverina

Storia del Paese
Cosa c'è da vedere

Lugnano in Teverina
 
Lugnano è un borgo di origine medioevale, annoverato tra i più belli d’Italia, che offre uno splendido panorama e da cui si scorge la valle del Tevere, da cui prende il nome.
Il territorio prevalentemente collinoso, si estende per circa 3000 ettari tra coltivazioni cerealicole, vigneti ed oliveti dai quali viene prodotto olio extra-vergine di finissima qualità.
Ancora oggi racchiuso all’interno delle mura di difesa, risalenti al IX secolo, sorge su un colle roccioso dei Monti Amerini ed è protetto a nord da una catena di monti costantemente verdi e facilmente accessibili.

 
Tra i suoi torrioni si può ammirare ancora integra la bella Torre Palombara (o Torre del Piccione), tipica torre medioevale sulla quale è visibile una colomba in pietra bianca. Si narra che fu costruita in onore dei colombi, che avvertirono i lugnanesi dell'arrivo dei nemici; più realisticamente fu uno strumento di difesa, usato anche come luogo di addestramento dei piccioni viaggiatori, da cui partivano e tornavano, costituendo nel medioevo un importante mezzo di comunicazione specialmente con Orvieto, con cui Lugnano era alleato.

La torre, inoltre, aveva presumibilmente un’importanza molto particolare per la sua posizione strategica che le permetteva di comunicare con le altre torri di guardia o di avvistamento sparse sul territorio, tra cui anche la torre-vedetta del Castello di Ramici, che costituiva l’avamposto per la difesa del territorio verso la vallata del Tevere, dove la “Terra di Lugnano” risultava più vulnerabile e circondata da Castelli nemici, quali Attigliano, Alviano e Guardea.

 
Torre del Piccione a Lugnano in Teverina

 
Fino al 1622 la porta di S. Antonio posta nel lato est delle mura ha costituito l’unico accesso al borgo per chi percorresse le vie secondarie collegate all’antica Strada dei forastieri, oggi via Amerina, che alcuni studiosi considerano il tracciato originale della via romana Guardia Tiberis che univa Amelia a Guardea.

 
 
L’appartenenza di Lugnano fin dall’VIII secolo al Patrimonio della Chiesa ha avuto la conseguenza che numerosi e rilevanti edifici religiosi sorgessero sia all’interno che all’esterno delle mura del paese.
 
All’interno del borgo l’edificio di culto più importante è la Chiesa Collegiata di S. Maria Assunta, monumento di rilevante importanza artistica e storica, databile tra l’XI e il XII secolo, splendido esempio di architettura romanica, che testimonia la ricchezza culturale e religiosa e la vitalità di una piccola comunità medievale ed è il simbolo e il fulcro della Comunità della Terra di Lugnano.
La chiesa, armonicamente inserita all’interno del tessuto urbano, è considerata dagli studiosi “un prodotto completamente locale” progettata e realizzata per volontà e opera degli abitanti e di quanti arrivavano da altri territori e permanevano a Lugnano.

L’edificio, volto ad oriente, verso il sole che sorge, simbolo di Cristo, presenta la tipica pianta a croce latina, con la facciata tripartita a salienti interrotti, coronata da timpano triangolare, che evidenza la ripartizione interna a tre navate. Essa è realizzata da blocchi di travertino locale perfettamente squadrati e ornata da un portico che presenta una copertura a semivolta, sostenuta da costoloni semicircolari, eseguiti interamente in pietra.

La facciata è ricca di elementi numerici e iconografici, con significati precisi che potevano essere facilmente “letti” e compresi anche dal popolo solitamente analfabeta. Queste raffigurazioni, veri e propri proverbi scolpiti nella pietra, avevano lo scopo di ammonire il popolo e difenderlo dalle tentazioni, simboli che i nostri antenati capivano con naturale semplicità.

Contiene mosaici cosmateschi, una Crocifissione di scuola giottesca e il dipinto San Giovanni decollato del pittore di scuola forlivese Livio Agresti.
Sono presenti due preziosi organi: un Rino Pinchi (a destra dell'altare) e un Werler costruito nel 1756 (a sinistra dell'altare, davanti alla sagrestia).

Il timpano, cioè il punto più alto del tetto, è sormontato da un’Aquila che indica tutte le chiese romaniche dedicate alla Madonna. Le due ali della grande Aquila furono date a Maria per volare nel “ nel deserto degli uomini”, cioè il mondo, dove nascerà la Chiesa di Cristo. A differenza delle altre Aquile la nostra tiene tra gli artigli un agnello immolato, sacrificato, che è il simbolo di Gesù Crocifisso.

 
Chiesa Santa Maria o Collegiata a Lugnano in Teverina
Chiesa di Santa Maria del Ramo
Lungo la strada che porta ad Attigliano, immersa nella campagna lugnanese, si trova la Chiesa di Santa Maria del Ramo o di Ramici.
Il Santuario è stato costruito nei primi del 1400, in onore dell'immagine di una madonna miracolosamente ritrovata, secondo una leggenda popolare, da una pastorella tra i rami di una quercia. Da circa 600 anni i lugnanesi sono particolarmente devoti a questa immagine.

Vicino alla Chiesetta scorre il fosso del Molinaccio: si tratta di un luogo isolato, immerso nel silenzio della natura e circondato da uno spazio ben curato in mezzo ai cipressi, particolarmente adatto per una bella scampagnata.

 
Chiesa di Santa maria del Ramo o di ramici a Lugnano in Teverina
Chiesa e Convento di San Francesco

Chiesa e Convento di San Francesco a Lugnano in Teverina

Il convento è stato costruito dal popolo di Lugnano nel 1229 dove San Francesco operò ul miracolo per salvare un bimbo dalle falci di un lupo con l'intervento di un'oca.
È un'articolata struttura architettonica di sicuro impatto visivo: ha cinta muraria, chiesa, monastero, suggestivo chiostro (costruito nel 1608 e ornato con una serie di eleganti colonne in travertino e da affreschi raffiguranti la vita di san Francesco) ed un campanile costruito nel 1680 in forme baroccheggianti.

Nella chiesa si può ammirare l'affresco che ricorda il miracolo, recentemente restraurato poiché, nell'opera di recupero fatta intorno al 600, l'affresco era stato ritinteggiato con tempera di caseina, alterando i colori di alcuni componenti nonchè inserendo un paesaggio sullo sfondo della pittura. Dopo vari test nel portare via tutta la parte ritinteggiata, è venuto alla luce un affresco integro realizzato nel '300 con la tecnica del "buon fresco" raffigurante una scena semplificata con canoni e particolari grotteschi.

 
Chiesa della Maestà (o Maestade) dedicata a San Giovanni Decollato.
Databile negli anni 1400 forse inizialmente come piccola edicola.
Si trova in una zona fuori del paese e anticamente veniva affollata di gente alla fine del mese di agosto in occasione della "pubblica fiera di S.Giovanni" istituita da una bolla di papa Clemente VIII.
Dopo svariati anni di abbandono, il sacerdote ha incominciato la raccolta fondi per la ristrutturazione: frazie a questi e ad altri fondi del Gal è stata restaurata e successivamente riaperta al pubblico domenica 31 agosto 2014, dopo una solenne inaugurazione.

 
 Convento e chiesa dei cappuccini
Il convento di S. Antonio dei Cappuccini, immerso in un meraviglioso boschetto di cerri, domina dalla sua collinetta il paesaggio attorno al centro storico.
Fu costruito con opere volontarie degli abitanti di Lugnano. Ci vollero sei anni per completarne la costruzione: dal 1573 al 1579.
I cappuccini restarono a Lugnano fino al 1928.

 
Convento di S. Antonio dei Cappuccini a Lugnano in Teverina

 
La villa rustica di Poggio Gramignano
Sulla sommità di un poggio, in posizione dominante rispetto alla valle del Tevere, sono visibili i resti di una villa rustica del I sec. a.C. di notevole estensione.
La ricchezza e la complessità delle strutture rinvenute, la bellezza e la qualità dei pavimenti in mosaico policromo, fanno ritenere che ci troviamo di fronte ad una grande villa agricola, fornita anche di un suo settore produttivo.
Nel 1989 si scavò sul fianco occidentale della villa: vennero ritrovate centinaia di ossa di animali e minuscole ossa umane. Sembrava dunque che dopo esser stata abbandonata e andata in rovina nel corso del II sec. d.c, la villa fosse stata riutilizzata come cimitero probabilmente nel V sec.

 
La villa rustica di Poggio Gramignano a Lugnano in Teverina
Palazzo Fabbrica
La Fabbrica può considerarsi il simbolo o memoria dell'economia agricola e dei tentativi di industrializzazione di Lugnano.
Fu costruita, su disegno dell'Ingegner Paolo Zampi di Orvieto, nei primi anni del 1900 probabilmente dal conte Giovanni Vannicelli-Casoni.
La struttura è caratterizzata dalla tipica architettura industriale dell'epoca.
Venne utilizzata dal conte Filippo Vannicelli, intorno al 1920, per una industria per la fabbricazione di lampadine, denominata Helios, liquidata nel 1922. Successivamente ospita una mola e un pastificio, dotato di generatori di corrente, per breve durata anch'esso.
Con il fallimento dei Vannicelli passa di proprietà ad Ottorino Pimpinelli, poi al Santori che la utilizzano come centro agricolo: mola dell'olio, cantina, deposito di frumenti e cereali. Così la utilizza anche il successivo proprietario, la RAS.
Negli anni '90 viene acquistata dal Comune di Lugnano e con un progetto a scopo prevalentemente culturale viene parzialmente ristrutturata.
La fabbrica, divenuto il centro culturale, ricreativo e di promozione turistica del paese, accoglie il museo civico della Villa romana di Poggio Gramignano, il ricco archivio storico e notarile di Lugnano di cui fa parte l'antico statuto comunale (lo "Statuta Communitatis Terrae Lugnani" del 1508), Il museo della GRANDE GUERRA, situato nella sala più grande.
La Fabbrica dispone anche di sala per mostre, sala conferenze ed uno spazio dedicato a rassegne teatrali.

 
Palazzo Fabbrica a Lugnano in Teverina
Palazzo Pennone
Il palazzo è stato costruito intorno al 1650 (probabilmente sul sito dell'antico palazzo comunale, la Chiesa di San Pietro e la Cancelleria) ed il nome deriva dal primo proprietario: Antonio Penone, ma è noto anche come Palazzo Ridolfi-Farnese, cardinali governatori di Lugnano
Curiosamente tagliato in due dalla Galleria omonima, ha pianta rattangolare e si articola su tre piani.
Gli angoli del Palazzo, le balaustre ed il bugnato dei portali sono realizzati in travertino.
Divenne successivamente proprietà della famiglia Vannicelli, della quale conserva, sopra il pozzo, uno stemma in ferro battuto.
Fino al secolo XVIII è stato dimora del Governatore della Sede Apostolica, quindi vicendevolmente granaio, mulino centro di allevamento di bachi da seta, fino a cadere in completo disuso.
Recentemente ristrutturato, è oggi sede del Comune.

 
Palazzo Pennone a Lugnano in Teverina
Le Terme
Nei pressi del Tevere sgorgano le acque solfuree del "Castello di Ramici". Il luogo è raggiungibile in macchina percorrendo la strada per Attigliano oppure attraverso una strada di campagna prima imbrecciata e poi sterrata.
Passando dalla fontana delle Morre si raggiungono le rovine del "Castello di Ramici". Il sentiero, che segue l'antico percorso che collegava Lugnano alla valle del Tevere, permette di spaziare sulla campagna circostante.
Una volta giunti lungo le rive del Tevere, troviamo la sorgente, dove l'acqua sgorga da una fontana a 15 gradi impregnando l'aria dell'odore di zolfo.
Le Terme a Lugnano in Teverina

 
Una grande vasca divisa da un ruscello artificiale raccoglie l'acqua che sgorga dalla fontana. La vasca permette l'immersione per godere dei benefici dell'acqua grazie anche ad un blocco per i servizi igienici. Intorno alla vasca una serie di passerelle in legno con staccionate si inseriscono in un percorso naturalistico basato sulla caratteristica vegetazione locale inserita in una delle più belle valli del Tevere, tra le sponde del fiume e con alle spalle i caratteristici calanchi argillosi.
La struttura è completata da un'area parcheggi ed una per la sosta di cavalli collegata ad un itinerario per il trekking.

Sono riconosciute alle acque di Ramici proprietà anti-infiammatorie e un'alta efficacia come strumento terapeutico per malattie croniche delle articolazioni, delle ossa e dei muscoli; per diverse patologie della pelle quali eczemi, dermatiti; per malattie reumatiche; per malattie infiammatorie dell'apparato genitale femminile; per patologie venose degli arti inferiori.

 
Altri luoghi di interesse
- Area Archeologica Poggio Gramignano
- Campo dei Fiori
- Chiesa S. Antonio         
- Collezione Mondiale di Ulivi
- Complesso S. Chiara
- Orto Ungari
- Palazzo Bufalari (o Palazzo dei conti Bufalari)
- Palazzo Liviani
- Palazzo Vannicelli
- Parco della Rimembranza
- Piazza della Rocca
- Porta S.Antonio
- Punto Panoramico
- Terme di Ramici
- Via Duca degli Abruzzi
- Via Umberto I
 
Area Archeologica Poggio Gramignano
Area Archeologica Poggio Gramignano a Lugnano in Teverina

Palazzo Bufalari
Palazzo Bufalari a Lugnano in Teverina

 
Chiudi
Svuota
Cerca