Paolo Nani, solo sul palco con un tavolo e una valigia di oggetti, riesce a dar vita a 15 micro storie, tutte contenenti la medesima trama ma interpretate ogni volta da una persona diversa. Non lascia un attimo di respiro, inchioda lo spettatore, lo seduce con una raffica di sorprese dal ritmo sfrenato e lo fa in un modo unico, alla Paolo Nani. Imitarlo è impossibile. Perché non si smette mai di ridere per tutta la durata dello spettacolo? La risposta sta nella incredibile precisione, dedizione, studio e serietà di un artista che è considerato a livello internazionale uno dei maestri indiscussi del teatro fisico. Il tema de La lettera è molto semplice: un uomo entra in scena, si siede a un tavolo, beve un sorso di vino che però sputa, contempla la foto della nonna e scrive una lettera. La imbusta, la affranca e sta per uscire quando gli viene il dubbio che nella penna non ci sia inchiostro: controlla e constata che non ha scritto niente. Deluso, esce. La storia si ripete 15 volte in altrettante varianti: all'indietro, con sorprese, volgare, senza mani, horror, cinema muto. Il tema de La lettera è liberamente ispirato al libro dello scrittore francese Raymond Queneau "Esercizi di Stile", scritto nel 1947, dove una breve storia è ripetuta 99 volte volte in altrettanti stili letterari.
ideazione Nullo Facchini e Paolo Nani regia Nullo Facchini produzione Agidi
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