Allerona

Storia del Paese
Cosa c'è da vedere

 
Antico borgo di origine antichissima, i primi insediamenti nella zona si fanno risalire, con buona probabilità, ai tempi degli Etruschi, certa e documentata invece la presenza della civiltà  romana: di essa sono rimaste tracce della antica Via Cassia, o Via Traiana Nova, di cui sono stati rinvenuti tratti di selciato e due colonne miliari.

Nel medioevo Allerona fu un castello feudale, importante baluardo del Comune di Orvieto verso Chiusi, soggetto alle famiglie dei Monaldeschi e Filippeschi: dell'antico castello rimangono resti delle antiche mura e le due porte denominate Del Sole e Della Luna, nonchè l' assetto urbanistico.


La Porta del Sole costituiva e ancora oggi costituisce l'accesso principale all'antico castello feudale nel Medioevo, della tipica costruzione del castello medievale Allerona conserva ancora oggi la struttura, ben riconoscibile appunto nelle mura perimetrali e nelle porte d'accesso.

Tra il 1494 e il 1495, durante la discesa in Italia, mentre era diretto alla conquista del regno di Napoli Carlo VII giunse sotto la Rupe di Orvieto e, non avendo ottenuto libertà  di passaggio e viveri, con il suo esercito saccheggiò e distrusse tutto il territorio circostante, compreso il castello di allerona. Il borgo castellare seppe tuttavia risorgere in fretta, tanto che meno di un secolo dopo, nel 1585, la Comunità  si era riorganizzata con un proprio Statuto da cui sono desumibili, ancora oggi, gli aspetti civili, giuridici, economici, sociali e religiosi della vita cittadina.
 
Percorrendo le vie del paese, vedremo che Allerona conserva ben visibile la caratteristica di struttura fortificata e incontreremo nel nostro cammino, la vecchia sede della società del Mutuo Soccorso, e all'angolo della via centrale si arriva alla piazzetta cosidetta del Fiore, dove in un piccolo stabile riconoscibile dal civico n° 3 ha avuto sede l'Ospedale dei Poveri, che dava rifugio a conforto a pellegrini, viandanti e nullatenenti.
Fa da sfondo alla Piazzetta principale del borgo la chiesa dedicata a S. Maria Assunta che risale al XII secolo.
La chiesa, ad unica navata, è stata ristrutturata negli anni dal 1892 al 1897. L’abside è completamente decorato a tempera con scene di vita della Vergine Maria eseguite dal pittore senese Arturo Viligiardi nel 1896. Dello stesso autore sono anche le pitture della Cappella del Patrono S. Ansano, completamente restaurate. L’interno è adorno di terrecotte decorative fra cui spicca il pulpito, le finestre sono realizzate in fine alabastro.

In Piazza Attilio Lupi si trova l'attuale Palazzo Comunale, costruito alla fine del 1800 secondo lo stile dell'epoca e poco distante, proseguendo lungo Via Roma, troviamo l'edificio noto come "ex Dopolavoro" risalente agli anni '20.
 
In una parte dell'edificio dell'ex Dopolavoro allestita la mostra permanente dei Pugnaloni che racchiude alcuni degli esemplari più caratteristici e significativi di questa tradizione.

Ogni anno, la terza domenica di maggio, si celebra ad Allerona la Festa di S. Isidoro, patrono degli agricoltori, con la sfilata e l'esposizione dei "Pugnaloni", carri allegorici sormontati dal caratteristico albero di pioppo che riproducono scene di vita e di lavoro dei campi.

I personaggi, gli animali, gli attrezzi agricoli sono costruiti in legno e argilla dagli abitanti del luogo durante l'inverno ed è sempre presente, nella raffigurazione, la scena di Isidoro che prega mentre gli angeli conducono l'aratro. Dall'arbusto di pioppo o talvolta di cerro che sormonta il plastico della vita contadina pendono, come ornamenti, i prodotti della campagna, quadretti, santini, nastri di stoffa e di carta colorata.
 
Fuori le mura, da vedere senza ombra di dubbio è la Chiesa della Madonna dell'Acqua, una chiesa dalla caratteristica forma ottagonale, costruita negli anni dal 1715 al 1723 su una preesistente cappella votiva del 1400 accanto ad una fonte d'acqua ritenuta prodigiosa.
Il complesso, ad aula unica, è stato realizzato con i materiali reperibili in loco (pietra e cotto) e nella parte interna è arricchito da elementi architettonici eleganti e slanciati.
Sull'altare maggiore è raffigurata una Vergine col Bambino, l'altare di destra è sormontato da una tela raffigurante S. Pasquale Baylon e S. Bernardino da Siena, quello di destra invece è dedicato a S. Domenico di Guzman.
 
Nel territorio comunale troviamo l'affascinante Villa Cahen risalente alla fine dell'800, ha una forma esterna sobria ed elegante, nello stile dell'epoca, il Liberty, ma la caratteristica particolare e affascinante di questo luogo è costituita dal giardino all'italiana ricco delle più varie specie arboree e erbacee, anche rarissime, che il proprietario faceva arrivare dai luoghi più lontani.
Altre particolarità sono costituite dalla limonaia e dalle serre per la protezione delle piante durante l'inverno. Recentemente è stato restaurato anche il giardino giapponese posto, nel parco, tra il giardino all'italiana e le serre.
 
In località  Sant'Ansano sono visibili i resti di due monumenti funerari di epoca romana, eretti ai lati di una antica strada di cui uno successivamente trasformato in chiesa. Nel loro complesso, le strutture in pietra e laterizio rappresentano la monumentalizzazione delle consuete edicole funerarie di piccole dimensioni, completate nella nicchia centrale dal ritratto del defunto, e sono riconducibili al II secolo dopo Cristo. I due monumenti rivestono notevole interesse archeologico, sia per i limitati confronti tipologici che trovano, sia per le importanti indicazioni topografiche che ne derivano, segnalando l'antichità e il rilievo del percorso stradale ai cui lati sono eretti.
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